Iler Melioli
“Memoria digitale di un paesaggio estivo”, 2016
Poliacrilici su pvc, cm 50x50x2
Iler Melioli
“Memoria digitale di un paesaggio estivo”, 2016
Poliacrilici su pvc, cm 50×50
Lettura dell’opera
Guarda il video dell’analisi di quest’opera d’arte
[trascrizione testo del video]
L’opera è una presenza che va sempre oltre la semplice presenza.
MEMORIA DIGITALE DI UN PAESAGGIO ESTIVO di Iler Melioli è un’opera neo minimalista. Misura 50x50x2 cm di profondità ed è realizzata con pittura in poliacrilici su un supporto in pvc.
È un quadrato, nudo e leggero come peso.
Gli elementi geometrici che la compongono sono campi di colore che creano la profondità dell’opera attraverso strati che vanno dal giallo sullo sfondo al viola in primo piano.
Gli elementi pittorici sconfinano il quadro e continuano sul bordo creando una dilatazione visiva che si estende nello spazio cosicché pur non essendo questa un’opera di grandi dimensioni, ben si adatta a pareti estese.
Il titolo dell’opera MEMORIA DIGITALE DI UN PAESAGGIO ESTIVO ci invita e ci aiuta a leggere oltre. Infatti pur derivando la forma geometrica dai pixel delle immagini digitali, i colori mantengono il ricordo degli elementi naturali di un paesaggio assolato. Un cielo azzurro e un fiume che scorre ci ricordano la condizione sensoriale della nostra contemporaneità che il filosofo Luciano Floridi ha definito Onlife, dove mondo reale e virtuale coesistono in una naturale compenetrazione.
I segni viola in primo piano delimitano delle porzioni di spazio e accentuano l’importanza della dimensione bi e tri dimensionale dell’opera. L’artista infatti realizza anche sculture che si pongono in relazione con il quadro e con lo spazio circostante andando oltre l’estensione che in questo quadro ci appare visivamente e dando vita a opere site specific che possono occupare un’intera stanza.
La materia utilizzata da Melioli, in anni di sperimentazione, è sempre legata alle ultime ricerche del mondo industriale: il pvc resistente e leggero adatto a sopportare trattamenti ad alta temperatura, i colori industriali anti UV, la finitura trasparente del quadro realizzata nei forni per le carrozzerie delle auto. Abbiamo quindi un oggetto rifinito e resistente ai graffi e a tutte le condizioni climatiche, un’opera stabile e inalterabile nel tempo – elemento essenziale per mantenere invariati i colori negli anni.
Stiamo osservando un quadro geometrico rigoroso, realizzato con colori freddi e tecniche industriali avanzate (elementi della Neo Geo ), eppure l’opera di Melioli appare con una rara morbidezza e vibrazione sia alla vista che al tatto.
L’aspetto sensibile prevale sul rigore geometrico.
[trascrizione testo del video] L’opera è una presenza che va sempre oltre la semplice presenza
Gli elementi geometrici che la compongono sono campi di colore che creano la profondità dell’opera attraverso strati che vanno dal giallo sullo sfondo al viola in primo piano.
L’opera è una presenza che va sempre oltre la semplice presenza.
MEMORIA DIGITALE DI UN PAESAGGIO ESTIVO di Iler Melioli è un’opera neo minimalista. Misura 50x50x2 cm di profondità ed è realizzata con pittura in poliacrilici su un supporto in pvc.
È un quadrato, nudo e leggero come peso.
Gli elementi geometrici che la compongono sono campi di colore che creano la profondità dell’opera attraverso strati che vanno dal giallo sullo sfondo al viola in primo piano.
Gli elementi pittorici sconfinano il quadro e continuano sul bordo creando una dilatazione visiva che si estende nello spazio cosicché pur non essendo questa un’opera di grandi dimensioni, ben si adatta a pareti estese.
Il titolo dell’opera MEMORIA DIGITALE DI UN PAESAGGIO ESTIVO ci invita e ci aiuta a leggere oltre. Infatti pur derivando la forma geometrica dai pixel delle immagini digitali, i colori mantengono il ricordo degli elementi naturali di un paesaggio assolato. Un cielo azzurro e un fiume che scorre ci ricordano la condizione sensoriale della nostra contemporaneità che il filosofo Luciano Floridi ha definito Onlife, dove mondo reale e virtuale coesistono in una naturale compenetrazione.
I segni viola in primo piano delimitano delle porzioni di spazio e accentuano l’importanza della dimensione bi e tri dimensionale dell’opera. L’artista infatti realizza anche sculture che si pongono in relazione con il quadro e con lo spazio circostante andando oltre l’estensione che in questo quadro ci appare visivamente e dando vita a opere site specific che possono occupare un’intera stanza.
La materia utilizzata da Melioli, in anni di sperimentazione, è sempre legata alle ultime ricerche del mondo industriale: il pvc resistente e leggero adatto a sopportare trattamenti ad alta temperatura, i colori industriali anti UV, la finitura trasparente del quadro realizzata nei forni per le carrozzerie delle auto. Abbiamo quindi un oggetto rifinito e resistente ai graffi e a tutte le condizioni climatiche, un’opera stabile e inalterabile nel tempo – elemento essenziale per mantenere invariati i colori negli anni.
Stiamo osservando un quadro geometrico rigoroso, realizzato con colori freddi e tecniche industriali avanzate (elementi della Neo Geo ), eppure l’opera di Melioli appare con una rara morbidezza e vibrazione sia alla vista che al tatto.
L’aspetto sensibile prevale sul rigore geometrico.
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Ambito artistico
Neo minimalismo
Il neo minimalismo è un’area di tendenza nata negli Stati Uniti e sviluppatasi contemporaneamente anche in EU. Si tratta di artisti che pur mantenendo l’essenzialità della forma, abbandonano l’autoreferenzialità del segno e spesso introduce colore, luce e “gioco” nella propria ricerca.
Altri esponenti del Neo minimalismo
Osserva qui le opere di altri artisti neo minimalisti: Günter Förg, John Armleder, Peter Halley, e in Italia Stefano Arienti, Vittorio Corsini.
Parola all’artista
Il nostro sguardo rivolto alle cose è sempre mediato da un sapere, da una cultura, ed è fortemente subordinato all’uso degli strumenti di cui disponiamo. Il nostro sguardo ha potenziato la sua natura scopica scrutando l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande rendendo visibile ciò che un tempo era invisibile.
Nelle mie recenti declinazioni pittoriche l’astrazione geometrica metabolizza al suo interno gli esiti della nuova rivoluzione del terzo millennio: la rivoluzione informatica e digitale. Nei miei dipinti non vediamo più le cose ma il nostro modo di guardare alle cose, non vediamo più un paesaggio ma il modo di rigenerare attraverso l’intelligenza artificiale l’immagine di un paesaggio.
Davanti alle mie opere ci sentiamo come proiettati all’interno di una bellezza nuova che mantiene in equilibrio i due piani, quello sensibile e quello intelligibile, quello matematico e quello spaziale.
Iler
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Dalla voce dall’artista, le suggestioni e la processualità di quest’opera.
Il collezionista
Painting srl sostiene progetti culturali che mettono in relazione il pubblico con l’arte contemporanea e promuovono la ricerca artistica italiana. Conosciamo in questa breve intervista il suo appassionato imprenditore Fabio Gandolfini che annovera nella sua collezione diverse opere di Iler Melioli, sia pitture che sculture.
Sostegno economico della ricerca artistica tra soddisfazione e ritorno d’immagine. Cosa suggeriresti agli imprenditori? Avvicinarsi agli artisti obbliga a valutare prospettive nuove per chi opera in campo industriale. Comprendere i messaggi e sostenere la ricerca degli artisti è come guardare avanti. Il ritorno è soprattutto il sentirsi d’appoggio a idee innovative e legare sé ed il proprio Marchio alla cultura e quindi al futuro.
L’arte migliora la vita? Sono gli artisti che ringraziano te o tu loro? Credo che da sempre l’arte abbia migliorato la vita dell’uomo: è espressione intima, che è necessaria sia per sé che come punto d’incontro con gli altri. Per questo spesso con gli artisti si crea naturalmente un rapporto quasi di amicizia: niente ringraziamenti ma complicità e condivisione.
Da dove nasce la tua sensibilità per l’arte contemporanea? Probabilmente la sensibilità è una proprietà caratteriale. Di sicuro la si rafforza con la pratica e la si affina: è un esercizio di apertura mentale. Mi sono avvicinato a questo mondo grazie ad alcuni conoscenti del settore con i quali si è instaurato un buon feeling e poi ho proseguito con la famiglia cercando di dare le giuste priorità.
Cosa pensi del riconoscimento dell’arte come investimento economico? Non vedo come l’arte non debba di diritto essere riconosciuta come investimento. Le maggiori organizzazioni mondiali, le istituzioni, i governi, le personalità influenti e le autorità religiose investono e hanno tratto beneficio dall’arte. Ognuno di noi dovrebbe considerare questo investimento, con le giuste proporzioni. E’ importante non seguire solo il proprio istinto ma appoggiarsi a professionisti seri che capiscano come soddisfare prima il nostro gusto e poi il nostro impegno e ritorno economico.
Testi critici
Riccardo Caldura, 2016, Res Extensa – Galleria Yvonneartecontemporanea Palazzo Iseppo da Porto Vicenza
…..Se concepita per sovrapposizione di piani trasparenti, la cosa estesa di Melioli si presenta come una flatlandia che ricorda le rappresentazioni, rigorosamente flat, di mappe urbane, oppure l’ubiquitario sistema dei cablaggi e delle condutture che scorrono sotto la superficie di pareti e strade, nonché la visione zenitale di una scheda madre e, infine, la stessa rete delle reti…..
Claudio Cerritelli, 2013, Giardini pensili – Galleria R.Cortina Milano
…..L’operazione concettuale di Melioli spinge pittura e scultura a confrontarsi con la mutazione del contesto ambientale, a riflettere sul cosiddetto iperspazio telematico che va sostituendosi alle percezioni soggettive dei luoghi, spazi virtuali dominati dalla tecnologia che s’interpone tra uomo e natura…….
Renato Barilli, 2005, Civici Musei, Reggio Emilia
….Il suo linguaggio attinge risorse dal calcolo numerico, dal mondo delle scienze fisiche e matematiche, evidenziando le correlazioni possibili tra sistemi concettuali e fenomeni naturali. In fondo la “pittura” di Melioli non è certo un passo indietro, verso traguardi più tranquilli e sicuri, ma piuttosto un passo avanti, a inquietare nuove dimensioni dello spazio, della materia, del pensiero.
Luigi Meneghelli, 1994, Galleria d’Arte Moderna, Bologna
…..i solidi lineari che Melioli realizza su grandiose scale dimensionali (quasi figure oracolari o araldiche) evidenziano sempre come dei movimenti turbati, irregolari, come delle traiettorie lacunose. Ma non è l’opera che viene meno (che non si compie); è piuttosto l’opera che progetta, che disegna una inedita misura dello spazio. Uno spazio da cui non viene risucchiata, ma uno spazio su cui essa agisce, uno spazio che essa apre.
Severo Sarduy, 1985, Civici Musei Reggio Emilia
….Rimane anche, come in diacronica sequenza, come attenuata e attivata per una camera d’eco, velata, letta ancora, quella ellisse, nella pittura riflessiva e lucida di Melioli: un barocco ridefinito, versato nei termini di oggi, sempre ricominciato.
Iler Melioli
Reggio Emilia 1949. Esponente della generazione artistica affermatasi negli anni ’90, ha orientato il suo lavoro verso l’essenzialità di configurazioni geometriche ordinative del linguaggio visivo.
Qualità tecnica
L’opera e la sua conservazione
La qualità tecnica è un elemento fondante della poetica di Melioli, “l’opera deve essere incorruttibile” sostiene l’artista.
Materiali utilizzati
- Supporto in pvc leggero e resistente
- La superficie è lavabile.
- I colori poliacrilici sono stabili nel tempo, sperimentati dalle migliori tecnologie industriali.
- Finitura a caldo preziosa e setosa al tatto.
Certificazioni
Il valore di quest’opera è certificato da:
L’artista gestisce personalmente l’archivio dove sono registrate tutte le autentiche con foto delle opere prodotte.
Sfiora le immagini qui sotto.
Autentica
Autentica dell’artista con numero di archivio.
Firma
Firma dell’artista sul retro dell’opera.
Logistica
Allestimento e personalizzazione
Qualche consiglio per installare l’opera e valorizzare al massimo il tuo ambiente
- L’opera è pronta per essere appesa, è sufficiente un chiodo a muro aggettante 1 cm circa.
- Una volta appesa, il chiodo non è visibile e l’opera risulta aderente al muro.
- Ti consiglio di appendere l’opera ad una altezza occhi di cm 160 (centro del quadro), altre altezze possono essere valutate in base agli arredi esistenti.
- Ti consiglio una luce naturale proveniente dalle finestre. In caso di luce artificiale: usa toni freddi. Meglio lampade schermate o luce riflessa da altra parete o dal soffitto.
Dubbi su come quest’opera possa integrarsi nel tuo spazio? Inviami una foto e le misure del tuo ambiente per ricevere una collocazione personalizzata e sciogliere ogni perplessità!
Base (B): 50 cm
Altezza (H): 50 cm
Altezza da terra (T): 185 cm
Quotazioni
Le opere di Iler Melioli sono tutti pezzi unici
Sculture in acciaio inox, opere su tela, su pvc o su carta. Tra queste proposte puoi trovare il range di investimento a cui avevi pensato.
La trasparenza per noi è fondamentale, pertanto l’acquisto dell’opera avviene direttamente dall’artista in base alla sua quotazione di mercato.
L’opera in evidenza:
“Memoria digitale di un paesaggio estivo”, 2016, Poliacrilici su pvc, cm 50x50x2
€ 2.600
Perché acquistare quest’opera:
- Acquisto diretto dall’artista senza intermediazioni
- Investimento culturale di alto profilo
- Assistenza dell’Associazione Culturale YARC
- Completa trasparenza della documentazione
- Artista storicizzato in Anni’90 da Renato Barilli, autorevole storico dell’arte
- Spedizione veloce e sicura
- Assicurazione da chiodo a chiodo
- Se non sei soddisfatto hai 10 giorni per restituire l’opera
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L’associazione culturale YARC sostiene questa rubrica per garantire la serietà degli acquisti d’arte contemporanea italiana di alta ricerca. Leggere l’opera in modo autonomo e acquistare con consapevolezza è possibile, quindi utilizza questo modulo per mandarci le tue richieste.
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